NEWSLETTER ETOLOGICA – OTTOBRE 2025

Megafoni, vi sto scrivendo questa newsletter dall’altopiano dell’Atlante, nel mezzo del deserto e delle foreste del Marocco.
In questi giorni sto attraversando un momento personale difficilissimo, e come sempre in queste situazioni…io scrivo e quindi, voilà finalmente rieccomi da voi, con flussi di pensieri etologici, racconti vari…e qualche cosa bella.
Era tempo che volevo ufficializzare il Capodanno 2026 a Naturin, con un viaggio che entusiasma sempre tante famiglie da ormai 3 anni. ma rimandavo, presa da un impegno e l’altro. Oggi, mi sono obbligatoriamente dovuta fermare per occuparmi di Adele, la nostra pecora ricoverata, mentre sono dall’altra parte del mondo. E quindi, eccomi qui, per non pensare a lei, in pericolo di vita, vi scrivo e vi racconto un po’ di cose.

Iniziamo con quelle belle:

CAPODANNO BIODIVERSO

Per salutare il 2025, quest’anno ho organizzato un viaggio tra boschi, animali e avventura etica accompagnati da me, da altre guide professioniste locali e con la partecipazione straordinaria anche di Gaia! 🙂
Qui, il Capodanno non sarà fatto di folla, fuochi d’artificio o rumore, ma di natura, animali, silenzi e nuove amicizie. Un viaggio speciale, pensato per appassionati di fauna, famiglie, coppie e singoli viaggiatori che hanno voglia di un’esperienza autentica e diversa dal solito. Vi accompagnerò personalmente alla scoperta dei miei boschi, degli animali della nostra fattoria, che abbiamo salvato e che oggi fanno parte della nostra famiglia, e di alcuni dei parchi naturali più belli del Piemonte, tra pianura e Alpi. Parleremo di etologia, conservazione, grandi carnivori, ma anche di vita quotidiana a contatto con la natura, con tanto spazio per le chiacchiere, le riflessioni e il piacere di stare insieme. Il tutto accompagnato da un’alimentazione “gentile”, che rispetta gli animali e il pianeta.
Scopri qui il programma giorno per giorno, i dettagli e le modalità di prenotazione (FINO AD ESAURIMENTO POSTI!)
Voi megafoni della newsletter, avete la possibilità in anteprima, sia di assicurarvi i posti, sia di accedere allo sconto del 10% entro il 7 novembre.

 

ADELE, TI PREGO NON ARRENDERTI! FATTI RIABBRACCIARE

Mentre io sono qui, in Marocco, a 2500 km da casa, la nostra pecora del cuore, Adele, che abbiamo salvato da un macello 3 anni fa, si è gravemente ammalata. 
All’improvviso, come fanno tutte le “prede”: loro non possono dare segni di cedimento, altrimenti verrebbero predate. E quindi, quando iniziano i primi sintomi visibili…è già troppo tardi. Proprio così se ne sono andate Anita ed Elisa, le nostre galline speciali, troppo, troppo poco tempo fa lasciando un vuoto immenso in famiglia. E a niente sono servite le corse dal veterinario, le medicine e le cure. Con questi animali, soprattutto quando sono recuperati da allevamenti, come nel nostro caso, è sempre troppo tardi.
E ora Adele, la mia Adele, la forte regina della cascina, quella che quando la presento agli ospiti la definisco “una persona, non una pecora”, ora lei, la mia grande e grossa Adele del cuore, è in pericolo di vita. E io sono dall’altra parte del mondo.
Io, che vivo per i miei animali, ora sono lontana e non posso fare nient’altro che organizzare e gestire le cose da qui, spesso con l’impotenza nelle vene che mi soffoca e mi fa barcollare. Ma forse Adele voleva questo. Voleva evitare di farmi soffrire più del dovuto. Voleva risparmiarmi di vederla dolorante. Voleva proteggermi… o voleva insegnarmi a lasciare andare il controllo… (No, non è un pensiero da etologa…ma da un’amica umana devastata dal dolore che cerca risposte dove non ce ne sono!)

Mi sono accorta che Adele stava male da un video fatto casualmente dalle meravigliose ragazze che si stanno prendendo cura della fattoria e dei cani mentre noi siamo via.
Da quel mini video ho capito che qualcosa non andava ed è iniziato il calvario. Ho “sentito” Adele da un frame e così ho cominciato a gestire tutto a distanza, con telefonate, messaggi, tanta paura e tante lacrime. Sentire il dolore della mia pecora, avere paura di non poterla più abbracciare e intanto rimanere lucida per non farmi scappare niente e organizzare tutto dal Marocco…è una delle cose più difficili che io abbia mai fatto. Purtroppo non avere il controllo delle cose, per me, è una sifda difficilissima perchè su molti aspetti della salute e degli affetti ho ancora tanta ansia che non riesco a placare.
Questa situazione che sto affrontando ora, però, mi sta insegnando tanto. Come sempre gli animali non arrivano a caso. Arrivano come portatori di un messaggio. Di un insegnamento. E Adele, ora mi sta insegnando per la prima volta in vita mia, A-DE-LEgare. Questo gioco di parole, forse casuale, forse no…oggi mi ha fatto commuovere tanto. E allora, ancora una volta, provo a lasciare che sia, a lasciare che sia il vento a muovere i rami degli alberi…e a inchinarmi alla forza maestosa degli animali, che di sicuro, lo sono più di noi.
Ora la nostra regina è ricoverata in una clinica veterinaria. Per lei in questi giorni si è mobilitata mezza Italia, per trovare medicine, fieno, ambulanze di Domenica mattina, aiuti, chiamate, consigli. I megafoni hanno urlato forte per lei e l’amore le è arrivato forte. Le sta arrivando forte. Mentre vi sto scrivendo, ora, Adele è in una stalla in clinica, monitorata da veterinari specializzati che cercano di salvarle la vita. E io, qui, scalza in mezzo al deserto, ho voglia di scrivere, di scrivere di lei, di quanto sia fantastica, dolce, amorevole, forte. Lei, mamma di quell’agnello che abbiamo salvato dal macello 2 settimane prima di Pasqua: la nostra Adelina. Lei, l’esempio della leadership autorevole.
Lei, deve ricevere tutto il nostro amore, la nostra energia. Io devo poterla riabbracciare. Deve tornare a casa e corrermi incontro come faceva sempre!
L’energia dei megafoni deve arrivarle forte, come simbolo dell’amore per tutte le pecore che non hanno la sua fortuna e finiscono come ingredienti in un piatto.
Grazie. Vi voglio bene!
(continuo dopo che ora non riesco più…..)

L’ADDIO A JANE GOODALL

Due settimane fa ci ha lasciati Jane Goodall, l’etologa per eccellenza, che ha dedicato la sua vita allo studio degli scimpanzé.
Jane Goodall è stata la mia guida, la mia ispirazione. Il suo lavoro, la sua dolce fermezza, la sua capacità di guardare un animale non “dall’alto” ma “da accanto”, hanno cambiato il modo in cui il mondo intero concepisce la vita non umana. Le sue ricerche hanno ampliato i confini della conoscenza scientifica sugli scimpanzé, aiutandoci a superare l’idea che fossero animali semplici e istintivi. Ha mostrato che gli animali non sono macchine biologiche, ma individui complessi, capaci di emozioni, intelligenza, relazioni e culture.
Prima del suo lavoro, si pensava che solo l’essere umano fosse in grado di usare strumenti, di provare empatia, di organizzarsi in società complesse. Jane dimostrò che non era così: osservò scimpanzé che fabbricavano utensili, che curavano i malati, che piangevano i morti, che insegnavano ai piccoli…che provavano emozionI!
Con rigore e sensibilità, ha aperto la strada a un’etologia nuova, capace di unire scienza ed empatia.
Ha dato un nome a ogni individuo, documentando le loro storie, le loro paure e i loro legami.
E mentre qualcuno la accusava di “antropomorfismo”, lei rispondeva con i dati, con l’osservazione, con la pazienza.
Oggi sappiamo che aveva ragione: non era proiezione, ma riconoscimento. La sua eredità è enorme. Ha trasformato la primatologia e l’etologia, spingendoci a rivalutare il nostro posto nel mondo. Ha ricordato a tutti noi che non c’è un confine netto tra “noi” e “loro”, e che il rispetto nasce dalla consapevolezza della continuità della vita.
Jane ci ha insegnato che rigore e emozione non si escludono, ma si completano. Che si può fare scienza con serietà e compassione.
E che guardare un animale negli occhi è già, di per sé, un atto rivoluzionario.
Per me, come per molti etologi e naturalisti, Jane è stata la luce che ha tracciato il sentiero. La sua voce e il suo esempio hanno plasmato il modo in cui oggi cerchiamo di osservare, comunicare e proteggere gli altri esseri viventi. E, anche se lei non c’è più, il suo messaggio continuerà a risuonare dentro me, ogni giorno. Perchè io non sarei quel che sono, senza di lei.

E in questa puntata del podcast vi spiego perchè. La puntata 98, in suo onore.

REGISTRAMI UN AUDIO E DIVENTA PARTE DELLA 100ESIMA PUNTATA DEL PODCAST!

E a proposito di podcast…che ne dite di essere una delle voci della 100esima puntata?! 🙂
Ebbene sì! Siamo a quota 100! Non posso credere di aver registrato già 99 puntate seguendo i miei flussi di coscienza sull’etologia. Così ho pensato a lungo a come rendere onore a voi, uno per uno, che avete contribuito a questo traguardo, a tanti traguardi per me, per l’etologia etica e per la nostra mission. E quindi ho pensato di raccogliere gli audio di chi vuole raccontare come approfondire questi argomenti gli ha cambiato la vita e la percezione del nostro rapporto con gli altri animali.
E chi più di voi, può rispondere?
Se vi va, quindi, potete registrare un audio di 20/30 secondi rispondendo a queste domande:
-L’etologia etica come ha cambiato la tua vita?
-Come è cambiato il tuo modo di percepire gli altri animali da quando segui la divulgazione su questi temi?

 Registrate qui: https://www.speakpipe.com/puntata100 ENTRO IL 23 OTTOBRE

La centesima puntata sarà fatta con le vostre voci e i vostri messaggi in modo da invogliare sempre più persone ad aprire la mente e il cuore e lasciarsi coinvolgere dall’ etologia etica! Non vedo l’ora di ascoltarvi, megafoni!

LE MIE BATTAGLIE CONTRO LA CACCIA: SII PARTE DEL CAMBIAMENTO ANCHE TU!

Come sapete, in questi mesi ho continuato il mio impegno politico, divulgativo e concreto sul territorio per contrastare la caccia, denunciandone le profonde incongruenze con la tutela della biodiversità. La presenza dei cacciatori, spesso a pochi metri da sentieri, abitazioni e zone turistiche, non è solo un’oscenità per l’etica, il progresso e la coerenza ambientale ma anche e soprattutto un pericolo per l’incolumità pubblica e un ostacolo al rispetto e alla valorizzazione della fauna.
Dopo mesi di pressioni, lettere e confronto diretto con le istituzioni, sono riuscita a far sospendere la caccia nei boschi sotto casa mia, dove porto i bambini a esplorare la natura e dove camminano ogni giorno gli ospiti del nostro B&B Naturin.
Un piccolo grande traguardo, che dimostra che ognuno di noi può fare la differenza.
Per questo invito anche voi a fare lo stesso: scrivete mail e PEC ai Comuni, agli Ambiti Territoriali di Caccia, alle associazioni venatorie con in copia i giornalisti di zona! Chiedete ufficialmente che vengano istituite zone di rispetto faunistico, soprattutto in aree abitate o frequentate da famiglie, turisti, bambini.
Io ho fatto così e ha funzionato! Ogni segnalazione, ogni mail, ogni voce conta. La tutela della vita selvatica inizia dal basso, dalle nostre scelte e dal nostro coraggio.
FACCIAMOCI SENTIRE.

Ci sono anche diverse petizioni contro la caccia e contro il DDL che vuole permettere di cacciare senza più regole.
Firmate qui:
https://www.wwf.it/pandanews/animali/wwf-petizione-stop-caccia-selvaggia/
https://www.lipu.it/news/fermiamo-caccia-selvaggia-firma-la-petizione
https://firmereferendum.giustizia.it/referendum/open/dettaglio-open/2700006

Sul podcast vi ho parlato spesso di caccia. Della mia mail e delle incoerenze e le follie di questo “hobby” ve ne ho parlato nella puntata 97 del podcast

APERTA LA LISTA D’ATTESA PER IL VIAGGIO IN SUDAFRICA

Dopo quattro safari indimenticabili in cui ho guidato più di 50 megafoni per la savana del Mozambico, ora sto lavorando al prossimo viaggio in Sudafrica per il 2026, che si terrà indicativamente tra il 10 e il 20 agosto.
Sarà un’esperienza ancora più immersiva, con un focus su etologia applicata, monitoraggio e conservazione faunistica!
Non solo safari di osservazione, ma partecipazione attiva alla salvaguardia: comprenderemo i metodi scientifici che stanno dietro alla protezione delle specie e scopriremo come ciascuno di noi può contribuire alla conservazione della fauna africana, vivendo un’esperienza di vera e wild immersione nel bush.
Come sempre, i posti saranno pochissimi e riservati a chi desidera un’esperienza lenta, autentica e profondamente rispettosa.
Per la manifestazione di interesse, COMPILA IL FORM, QUI.
Gli iscritti alla lista d’attesa riceveranno le informazioni e i dettagli del viaggio in anteprima, non appena saranno disponibili.

Vi abbraccio megafoni,
a presto
vostra Chiara

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *